Friday, November 29, 2002

I love you, Carmen

Si dice che ad ogni rinuncia
Corrisponda una contropartita considerevole
Ma l'eccezione alla regola
Insidia la norma
Se è vero
Che ad ogni rinuncia corrisponde
Una contropartita considerevole
Privarsi dell'anima comporterebbe
Una lauta ricompensa
E un GRAZIE GRAZIE a Barbara Melotti che mi ha sganciato qualche dritta di editing.
Dio, se ne avevo bisogno!
in questi giorni tutti ascoltano gli u2, e anch'io ieri sera mi sono vista il video di ELECTRIC STORM (non sono neanche sicura che il titolo sia questo, e un tempo odiavo chi sbagliava a citare i titoli...).
guardando quel video mi chiedevo: ma quanti anni ho?

poi mi ha tirata su la carmen consoli, bella da spaccare, bella come vorrei essere bella io nei miei sogni selvaggi. con un paio di stivali in pelle dorata. avrà un bravo stylist, ok, ma io preferisco pensare che sia lei a scegliersi i vestiti.


buongiorno monviso, che ti tiri su dal profilo basso della pianura.
buongiorno lup, mi fai un tenero quando ti lascio raggomitolato fra le coperte e tu mi borbotti qualcosa mentre mi infilo le calze.

Thursday, November 28, 2002

Ecco il riasusnto del libro letto durante l'esilio eporediese.
Elsa Osorio, I vent'anni di Luz
Guanda

Buenos Aires, 1976. Liliana è una giovane sovversiva detenuta in un campo di prigionia. Per la Storia sarà una desaparecida, una delle tante persone scomparse durante la dittatura militare argentina. Ma per un sergente, stretto collaboratore del tenente colonnello Dufau, rappresenta la soluzione ai problemi della sua donna. Liliana, infatti, è in attesa di una bambina. E, come spesso accadeva durante il regime militare, quella bambina verrà sottratta alla madre naturale per essere accolta in una famiglia non sua. In un primo tempo è Miriam la madre prescelta, la compagna del carceriere di Liliana. Trasferitasi a Buenos Aires alla ricerca della bella vita, dopo una fulminante carriera di modella Miriam è finita nel giro della prostituzione d'alto bordo. Ha sempre desiderato un figlio che, a causa dei ripetuti aborti clandestini, non può più avere. La donna quindi non esita un solo istante ad accettare la proposta del suo compagno di procurarle un bambino, con la naturalezza con cui accetterebbe un brillante, una pelliccia, un qualsiasi regalo costoso. Intanto, nell'ospedale di un'altra città, Eduardo Iturbe assiste al parto di sua moglie Mariana, figlia del potente Dufau, uno dei responsabili della repressione. La situazione precipita: la donna entra in coma e il bambino non sopravvive. Ed ecco che i suoceri hanno un'idea: sottrarre il nascituro di una prigioniera. Al confuso Eduardo racconteranno una storia qualsiasi. Ma dove scovare il "bottino di guerra"? A chi chiedere aiuto se non al fedele sergente che proprio in quel momento ha per le mani la bambina partorita da Liliana e destinata alla fidanzata Miriam? Sarà quella bambina a far luce, vent'anni dopo, sull'intricata vicenda delle proprie origini. Questa è la sua storia, la storia di Luz che grazie a tanti piccoli indizi e all'affetto di suo marito, anch'egli figlio di un desaparecido, ripercorre a ritroso la propria esistenza in un'intensa e frenetica indagine che la condurrà a Madrid sulle tracce del vero padre. Ma è anche la storia delle lotte delle Abuelas, le "Nonne di Plaza de Mayo" e di tante vite sconvolte dall'orrore della dittatura.
ieri sera cineforum, "il più bel giorno della mia vita", molto molto molto raiuno, tutto fondato sulle belle tette di ceccarelli e il bel profilo di lisi.
auff!

Wednesday, November 27, 2002

YUK! Meno male che il post di poco fa se l'è mangiato blogger, grondava depressione isterica da ogni parola. Prima o poi dovrò studiare a fondo quest ebotte di depressione che mi prendono: momenti chimici in cui tutto è nero, di forza non ne ho e vorrei fare dieci passi indietro, poi girarmi velocemente e scappare.
Come in quei sogni dove però un qualche bastardo ti spara alle spalle.

Adesso va meglio, pare che la caldaia funzioni, e mi fa ridere pensare che la mia depressione caspica possa essere influenzata da una caldaia.
Da oggi aderisco ad AudiBlog di SabelliFioretti, e invito i miei tre lettori a fare lo stesso.
Ieri sera ho guardato Wilde su LA7 con molta soddisfazione.

Tuesday, November 26, 2002

Presa da noia e incazzo
per la caldaia che non s'aziona
inzio qui senza imbarazzo
dei capricorni la listona:

Io: 14 gennaio
Massimiliano Fuksas: 9 gennaio
David Bowie: 8 gennaio

(è da secoli che desideravo farla, ringrazio blog per avermi evitato uno stupido foglietto nella borsa)

Tuesday, November 19, 2002

FINO A PROVA CONTRARIA
da Bruno Nacci (http://sabellifioretti.blogspot.com/)

Non più tardi di un paio di ore fa ho sentito con le mie orecchie un presidente del Consiglio che tuonava contro la magistratura dello Stato che egli governa. E un giorno sì e uno no, da sinistra e da destra, vedo e leggo turbe di ex e di neo qualcosa che vilipendono l'ordinamento giudiziario tirandolo di qua e di là. Non ultimo l'indecente abbraccio di tutti quanti a favore del detenuto Sofri. Sembra che più nessuno ricordi i principi del diritto, quelli che, fino a prova contraria costituiscono il fondamento della società. Come cittadino sono esterefatto. Ovvio che non so e non sono tenuto a sapere se Sofri abbia o non abbia ucciso il commissario Calabresi. Ovvio che non so e non sono tenuto a sapere se Andreotti sia il mandante dell'omicidio Pecorelli. Ma mi affido alla sentenza dei tribunali come all'unico criterio possibile di equità. E so bene che il verdetto di un tribunale non esprime necessariamente la verità. Allo stesso identico modo in cui una maggioranza qualsiasi in parlamento non detiene per ciò stesso il monopolio di quello che è giusto. Sono o erano considerazioni banali. La loro dimenticanza rischia di essere tragica.

How does it feel
How does it feel
To be without a home
Like a complete unknown
Like a rolling stone?


Ieri sera ho guardato PORTA A PORTA con Vespa che sbavava su andreotti, e ho pensato che questa italia è veramente triste.

Thursday, November 14, 2002

Film
IL PIANISTA di Roman Ploanski, 2002
Palma d'Oro 2002 a Cannes

Recensione di Agnez: quanto adoro Roman Polanski. L'unico capace di fare un film di tre ore tenendo gli spettatori di un cinemino di provincia (Ivrea) inchiodati alle poltrone fino all'ultimo titolo di coda (i titoli di coda durano 5 minuti abbondanti, e sono dettagliatissimi, ti dicono anche il nome dell'insegnante di tedesco delle comparse).
La storia, commovente e lineare nel suo essere un deja-vu è questa: come un giovane ma affermato pianista ebreo a Varsavia riesce a sopravvivere alle umiliaziponi, al massacro, alla deportazione, all'ultimo inverno di guerra.

Il film ha molti effetti speciali, ma nessuno che va a calcare la mano sull'emotività di noi che guardiamo. Se vuoi capire capisci, se hai bisogno di un aiutino per commuoverti, allora fanculo, sembra dirci Polanski, che è sopravvissuto lui stesso all'orrore di Varsavia. La fotografia è quella solita di Polanski, semplice e bellissima, semplice e evocativa, semplice: niente kitch alla Spielberg, per capirci (anche se Spielberg a me mi piace, ed è pure il produttore, in questo caso).

Di tutti i film sull'olocausto, questo è il migliore. E l'immagine di Zpielman (il magrissimo Brody) che, convinto di morire, si stringe al suo prezioso barattolo di cetrioli sottaceto, è una delle immagini più grottesche e incisive del cinema di oggi.


Lup ha dormito per: non ha dormito
Libro
I VENT'ANNI DI LUZ di Elsa Osorio (Tea), romanzo

recensione tra poco

Thursday, November 07, 2002

e infatti oggi mi sono beccata il cazziatone.
grande

Wednesday, November 06, 2002

io sto bene
io sto male
io sto bene
io sto male
nonstudiononlavorononguardolatv
nonvadoalcinemanonfacciosport

AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHGGGGGGGGGGGGGGG

va bene, non riesco a lavorare.
il proiblema va avanti da parecchi giorni, e so il perchè.
allora adesso mi alzo.
ho le calze viola oggi, mica per caso.

Tuesday, November 05, 2002

http://barzelletta.blogspot.com/

BARZELLETTA 1:
Spiaggia di Ostia. Mentre un bagnante romano sta mangiando un piatto di bucatini alla Amatriciana, si avvicina un barbone che comincia a guardarlo con lo sguardo desideroso... dopo un po' il romano chiede:
- Hai magnato?
Il barbone risponde:
- No!!

- Allora te poi fa' er bagno... vai, vai...

BARZELLETTA 2:
La CIA deve inviare in missione segreta un killer, e dopo una durissima selezione restano tre candidati, due uomini ed una donna.
Al primo dei due uomini viene proposta la prova finale: "Prendi questa 45 e vai nella stanza accanto, troverai tua moglie seduta su una sedia, entra e uccidila!!", "Ma" obbietta l'uomo "non potete chiedermi di uccidere mia moglie!!! Mi rifiuto di farlo!!"
"Peccato" dice l'esaminatore "questa prova era per valutare il tuo livello di obbedienza agli ordini, e l'hai fallita!!".

Viene fatto entrare il secondo uomo, e anche a lui viene detto: "Eccoti una 45, nella stanza accanto c'e tua moglie seduta su una sedia, entra e ammazzala!!", L'uomo prende la pistola, entra nella stanza, ci rimane qualche minuto poi esce stravolto: "Non posso!! Non posso farlo!!!! Non posso uccidere mia moglie!!!"."Anche tu non sai obbedire agli ordini, non sei affidabile, vattene!!!"

Viene fatta entrare la donna, anche a lei viene data la calibro 45 con gli stessi ordini: "Entra nella stanza accanto, tuo marito e' seduto su una sedia e tu devi ucciderlo!!!"
La donna entra nella stanza, e prima ancora che la porta si sia chiusa si sentono degli spari BANG BANG BANG BANG...
Poi ancora BANG BANG BANG BANG BANG... poi ancora sino a finire il caricatore da 13 colpi... poi si sentono urla, rumore di lotta e di mobili sfasciati... poi il silenzio.

La donna esce dalla stanza, butta per terra la pistola e esclama: "Questi proiettili di merda erano a salve, ho dovuto ammazzare il bastardo a colpi di sedia!!!"
aufff!!!!!!!!!!!!!!
battaglia conclusa, crisi di panico, ma sembra che abbiamo pareggiato.
quindi ci ruberanno "solo" 3000 euro invece dei 6900 che avrebbero voluto sottrarci: che affare, eh?

in questo momento ho voglia di andare a svaligiare un negozio, comprarmi calze colorate, scarpe stupide, maglie con la zip e il cappuccio (con scritto bitch davanti) e borsette con le piume.

chi ce l'ha fatto fare di diventare all'improvviso così adulti? così seri, così capaci di trattare, così decisi, così AL VERDE?

Monday, November 04, 2002

BENE
IO SONO BELLA CARICA
DOMANI VI ESPLODO IN FACCIA
stronzi
lunedì
4 giorni all'alba
domani discussione con l'impresa
io sono stanca e tesa e pesa
del pavimento nemmeno l'ombra (da oggi Valter si guadagna il nome di V.D.-vengo domani)

l'unica cosa che mi piace è svegliarmi con luca
e guidare con l'alba di stamattina, che rovesciava una luce rossastra dalle montagne sulla pianura.
una cosa che ti fa pensare VALE LA PENA (ma non mi riferisco alla casa, non mi riferisco a me).