Monday, July 26, 2004

weekend pucciata nel mare

si si, ci voleva questo weekendino a mollo.
siamo scappati all'afa della bassa, e ci siamo rifugiati nelle acque verdi azzurre del levante.

Friday, July 23, 2004

Alpe d'Huez, tappa del Tour


Wednesday, July 21, 2004

attacco al santuario

oggi c'è la cronoscalata all'Alpe d'Huez, 21 tornanti da leggenda, ognuno dedicato a un vincitore di tappa: c'è il tornante coppi, il tornante bugno, e ci sono i due tornanti pantani.
un santuario del tour. 

quest'anno il re del tour, lance armstrong, l'uomo che ha vinto il cancro (oltre a 1 mondiale e 5 tour de france), è insidiato da un italiano con gli occhi che sorridono: ivan basso.

io oggi tifo:
tifo per armstrong che pedala come un antico dio contro gli anni che passano, e tifo per il giovane golia che non gli si stacca dai calcagni.

fateci sognare ancora.

Tuesday, July 20, 2004

Pellegrine a Tozeur

Mi sono dimenticata di annunciarvi che a fine agosto vado nel Sahara (Tunisia & Algeria) con mia mamma in pellegrinaggio.
 
Mamma
Sahara
Tunisia
Algeria
 
PELLEGRINAGGIO 
  
  
  
  
  
 
P E L L E G R I N A G G I O 
  
  
  
   
Un pellegrinaggio nel Sahara.
 
Andiamo anche a Tozeur, non vedo l'ora: è la prima volta che visito una canzone.

DITI INCROCIATI PER GIANNIZZERO

si....perchè sembra proprio che lo gnomo biondo che portavo nel passeggino giovedì si guadagni la laurea!
oggi è il giorno decisivo, gianni, stringi i denti e vai di powerpoint.
 
 

una al giorno

Ancora grazie a Macchianera, ho scoperto il photoblog di Max Pezzali:
UNA AL GIORNO: niente niente male, il max.
 
 
 
 
 
 
 

AS-CANE (bau bau!!!!!!!!!!)

Di Gianluca NERI, da MACCHIANERA.net
 
"Per tre mesi esatti sei l’oggetto delle prese per i fondelli di chiunque.
 
Tre mesi di continua riproposizione di una filosofia di vita a cavallo tra citazioni a sproposito da Palahniuk e gladiatori ispanici.
Avevi fatto la tua entrata come nobile, piacente, parente di un Papa tra i più bastardi. Eri il vincitore predestinato. Le donne ti amavano sulla parola.

Poi arriva una gnappetta lombarda tinta bionda alta un metro e sessanta che ti ordina di metterti a quattro zampe, e tu ti metti a quattro zampe. Che quando tu le dici “Allora, se le cose, stanno così, lasciamoci”, lei risponde “Ok”, e basta, morta lì.

Alla fine nemmeno vinci, ma per l’Italia intera sei “lo zerbino”, sei “Servi della gleba” di Elio fatto uomo.
Il minimo che ti puoi aspettare, alla fine di tre mesi così, è che ti diano la conduzione di un programma intitolato “Real Fighters”."


Friday, July 16, 2004

NOTIZIONA: da oggi faccio i titoli

Peccato non avere niente da dire.
continua a inseguirmi, in radio, la canzone di max pezzali "lo strano percorso".
 
la domanda è:
che cosa intende  pezzali per "c'è un tempo per il SILENZIO ASSENSO"????
 

Monday, July 12, 2004



Splendida la mostra "MARYLIN & FRIENDS" al Museo del Cinema.
Il mio studio, domenica sera 11 luglio.
Torino quando è spazzata dal vento è meravigliosa.

Il cielo diventa profondo, le montagne vicinissime.
Venerdì sera, era così che abbiamo aspettato “Chi tiene polvere spara”, il rabelot musicale organizzato da Vinicio Capossela, sul palco della Pellerina insieme a Flaco Jimenez per circa un’ora, preceduti dal Trio Ribot e seguiti da Shane MacGowan, exPogue sopravvissuto a sé stesso.

Non dico niente di Capossela, grandissimo sul palco più ancora che per le belle canzoni per l’esecuzione perfetta, nitida come il cielo sopra il palco.

Non dico niente di Jimenez e del suo quintetto dal Texas, anche loro notevoli per la pulizia delel note, l’allegria, la perfetta esecuzione di "Prenda de l’alma".

Non dico niente del Trio Ribot, spalla di Tom Waits, perché troppo ignorante per parlarne.

Dico invece di Shane MacGowan, perché eravamo al concerto per lui, eravamo lì per vedere se stava bene, come un amcio perso da tanti anni e di cui hai sentito raccontare le peggio cose.
Nelle foto ci sembrava ingrassato, ma ingrassato bene, bianco e roseo come un sano irlandese del ’58 deve essere, e tuttavia avevamo tanta paura di vedere sul palco il fantasma dello Shane dell’88, quello che piantò il tour italiano perché non più in grado di tenere il palcoscenico.

Paura superata: di fronte a un pubblico di giovanissimi, quasi tutti ignari della sua storia, Shane ha commosso per l’energia e la voglia di cantare. Ci ha fatto tremare, con l’inizio incerto di “If I should fall…”: c’è stato un momento in cui la musica e la voce non amalgamavano la canzone.
Ma dopo questo esordio stonato, il resto è andato giù liscio e forte come gin:
“Dirty Old Town”
“The Irish Rover”
“A pair of Brown Eyes”
“Stream of whiskey”

La voce è inconfondibile, pura come se non fossero passati tanti anni.
Il gruppo è quasi inesistente, di fronte a tanta personalità.

Fa niente: ci basta sapere che stai bene, Shane, ci sei mancato.