Friday, September 30, 2005

Immersione

Sto leggendo "Romanzo Criminale" di De CAtaldo, in criminale ritardo su tutt i consigli avuti.

Roba che entri nelle pagine e non senti più i rumori attorno.

Thursday, September 29, 2005

Charlie e la fabbrica di cioccolato di Tim Burton

Non ho visto il film con gene wilder e non ho termini di paragone.
Mi piace molto Tim Burton, anche se non è il mio regista preferito.

Dunque.
Bel film, da vedere.
Però.

Però pur nella sua qualità alta, molto alta, l’ho trovato un po’ scontato: non manca nessuno degli elementi che firmano lo stile di Burton, ma manca quel guizzaccio geniale, la zampata d’autore, non so come spiegarmi meglio. Come un tributo che i grandi autori pagano al loro genio: le aspettative sono molto alte, ed è facile deluderle.

Sotto la superficie colorata e brillante, c’è una vena inquieta, una sensazione di freddezza che a partire dai denti perfetti di johnny depp e giù giù fino a molti particolari non ha nulla della fiaba rassicurante.

Come sempre, è un grande film di immagini, un gorgo di trovate, il personaggio di willy wonka è molto interessante e Johnny Depp in perfetta sintonia con l’immaginario di Burton, i caratteri sono carichi, enfatizzati, stilizzati, in una “irrealtà” che nella sua distorsione è molto realistica (vedi i bambinetti antipatici…veri, troppo veri).
Molto dolci alcuni personaggi di contorno (i nonnetti), una scena da applauso con gli scoiattoli, citazioni cinefile qua e la, bella la voce narrante di Arnoldo Foa, divertenti gli Oompa Loompa e le loro canzoncine.

Insomma, non gli manca quasi niente.
E quel quasi lo rende poco perdonabile a cotanto regista.

Da casa per la prima volta

In diretta da casa, dal mio studio rosavestito nel sole pallido di oggi, rientro sul blog.
Sabato scorso il mio fisicaccio traviato da vacanze, trasferte, angoscine e angoscione mi ha chiesto il conto, sotto forma di una magnifica macchia (“esantema” è la parola giusta) color barolo, spessa, gonfia, calda e dolorante, che mi occupava la metà destra della faccia.

Dolore.
Febbre.
E soprattutto TERRORE (oddio deturpata per sempre, la mia carriera di sex symbol compromessa, chanel che mi revoca il contratto, cose così).

E soprattutto, arresti domiciliari per due settimane.
Oddio, non che sia poi così brutto non avere orari, dormire quanto si vuole, etc, ma dopo il terzo giorno salta fuori l’istinto per la libertà, la voglia diparlare, di vedere esseri umani (già, ho tralasciato il fatto che per i primi 5 gg il marito si è dato alla fuga per tema di contrarre la varicella, immemore di quella promessa “…in salute e in malattia…” SNORT).
Viene fuori la voglia di vedere la vita, non solo i dvd.

Va bene, ho ancora oggi e domani da scontare, e poi LI BE RA!!!!!!!
Durante gli arresti mi sono letta “Torino è casa mia” di Culicchia e “Nordest” di Carlotto.

Beh. Culicchia si sforza di essere pesante e antipatico, sotto la crosta non gli riesce, e il libro è il suo migliore da un bel po’ di tempo in qua.
Carlotto migliora di romanzo in romanzo, questo è un giallaccio avvincente, da farti andare a cercare l’assassino a un certo punto perché non ne puoi più.

Ho ripreso in mano anche IT (per una noia grande ci vuole un libro grande) e aperto a caso ho letto della nascita del gruppetto, Eddie l’asmatico, Ben “Covone” Hascom e Billy Tartaglia, giù ai Barren di Derry. Quando Ben scappa da Henry Bowers che lo vuole menare, e nasce l’idea di costruire una diga.

Ecco, vorrei avere solo un centesimo della capacità di raccontare di King. Solo un millesimo.

Tuesday, September 20, 2005

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diagnosi infausta: herpes zoster. Un classico crash psicosomatico per donne che corrono con i lupi.



Friday, September 16, 2005

For your eyes only

Le foto del Messico.
Qui.

La spiaggia di Tulum

Wednesday, September 14, 2005

La pentola piacevolmente sobbolle

Sembra che la querelle con Telecom si vada risolvendo a nostro favore.
Oggi arrivano i mattoni per il progetto giardino.
Il prossimo week end saremo a Bologna con goia al raduno di Gicci.
mI è stato pagato il lavoro fatto. Ho del nuovo lavoro da fare.
Ai primi di ottobre vado a Madrid (negotium).
A fine mese a Vienna (O T I U M !!!!!!!!).
Ho appena comprato il mio regalo di compleanno: Parigi.

E tutto si muove intanto, e io a volte mi sento fuori dal giro altre volte giro troppo, vivo e mi sento forte.

Friday, September 09, 2005

Mina emotiva

Sono felice di avere un blog.
Se io mi tenessi dentro queste cose sarei una mina vagante.

London Fast & Furious (e tanti pensieri)

Due serate a Londra sono cosa bella e buona, appena oscurate dal fatto che i motivi per cui ci sono andata non sono nè belli nè buoni.

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Succede che mi sono sorpresa perchè non mi è più insopportabile l'idea di camminare per Leicester Square senza il mio bambino che allora era con me.

Mi fa tanto male, ma non mi è più insopportabile sapere che NON SONO la ragazza piena di futuro che ci era andata l'ultima volta. Sono diversa, non so di che colore avevi gli occhi e come mi avresti guardata e ci sto male e vorrei che tu fossi all'asilo adesso, ma IO sono viva e sana e salva NONOSTANTE e va bene in un modo che è una maledizione.

Sono sopravvissuta, anche se non volevo.
E adesso solo per il fatto di essere sopravvissuta non posso volermi male.
La cena è buona anche se sono sopravvissuta.
La città è bella anche se sono sopravvissuta.
Io mi merito di goderne anche se sono sopravvissuta.

Se non ho avuto paura allora (ed era il caso di averne tanta) perchè non ero sola, non voglio avere paura neanche oggi perchè non sono sola.

Verrà il giorno.
Io mi conosco, io lo so che andrò a Londra quel giorno.
E farò shopping da Baby Gap....
E saranno i soldi meglio spesi della mia vita.

Tuesday, September 06, 2005

Juanita di Zinancantan - Chiapas

Juanita

Aggiornamento

Cioè non è che sono morta in Messico, è che da Palenque siamo calati in una spiaggia da film, senza luce elettrica, telefono, giornali e web.

Tulum: doveva essere la terzultima tappa del viaggio, ma è diventata l'ultima perchè abbiamo avuto una botta di culo pazzesca nell trovare un posticino meraviglioso su una spiaggia da film.

Il posticino è un albergo di italo-argentini, Gea e Ramiro, protettori di tartarughe e di palme, da tenere presente per quando spunta un desiderio di fuga:

http://www.tulumnv.com/
Nueva Vida da Ramiro a Tulum