Wednesday, December 04, 2002

grazie alla zia nin, adesso il suo armadio bizantinesco è nel nostro ingresso, sulla parete lilla, ci sta da dio (anche se abbiamo notato che tutta la parte bassa è praticamente da rifare, regno delle tarme, zia nin, dove lo tenevi sto armadio?).
la zia nin (che nome stupendo, contrazione di anna) era la mia prozia, nata nel 1895, un metro e cinquanta per quaranta chili da quando l'ho conosciuta, occhi verdi scintillanti e un bellissimo viso (che non ho visto ereditato da nessuno di noi, magari lo ritroverò nei miei figli). da giovane era bruna, con la pelle chiarissima.
la zia nin meriterebbe un post a parte, ma io poi non lo faccio, allora estraggo adesso i miei pensieri su di lei, per esempio mi viene in mente che è curioso il fatto che non solo nessuno dei suoi parenti (non proprio discendenti, perchè lei non ha avuto figli) le somigli fisicamente, ma anche che nessuno ha preso da lei l'abilità nel cucire, era una sarta bravissima.
nelle foto che mio papà le ha scattato, è sempre composta come una regina, anche quando è fotografata con il rastrello metre volta il fieno.

la zia nin aveva sposato il barba piero, il suo esatto opposto per avvenenza fisica e finezza di modi; pare che il motivo di questo matrimonio male assortito sia stata la delusione della zia, che voleva sposare il giuvanin dal cafè, chissà perchè non approvato dalla sua famiglia. siccome sto giuvanin (a cui mancava qualche rotella, per come lo ricordo confusamente io) era un po' lo scapolo d'oro, già un po' studiato e di ottima famiglia (la famiglia dal cafè ancora oggi non è mica da sottovalutare...), mi sa che lei si è un bel po' indispettita per il veto dei fratelli, e allora si è sposata a quarant'anni con il barba piero, che faceva il buscarin e veniva da oltre le montagne, da rimella.

quando l'ho conosciuto io era già un settantenne, con il naso rosso e il bottiglione del nero sempre sul tavolo. intercalava tutti i discorsi con un attimo di silenzio, per poi sbottare esclamando ADDISABEBA! nessuno ci sa dire se ad Addis Abeba c'era stato davvero.

ciao zia nin, ciao barba piero, ciao giuvanin dal cafè: ogni tanto vi penso, non siete svaniti.
grazie per l'armadio, ci siete anche voi insieme.

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