Thursday, September 29, 2005

Da casa per la prima volta

In diretta da casa, dal mio studio rosavestito nel sole pallido di oggi, rientro sul blog.
Sabato scorso il mio fisicaccio traviato da vacanze, trasferte, angoscine e angoscione mi ha chiesto il conto, sotto forma di una magnifica macchia (“esantema” è la parola giusta) color barolo, spessa, gonfia, calda e dolorante, che mi occupava la metà destra della faccia.

Dolore.
Febbre.
E soprattutto TERRORE (oddio deturpata per sempre, la mia carriera di sex symbol compromessa, chanel che mi revoca il contratto, cose così).

E soprattutto, arresti domiciliari per due settimane.
Oddio, non che sia poi così brutto non avere orari, dormire quanto si vuole, etc, ma dopo il terzo giorno salta fuori l’istinto per la libertà, la voglia diparlare, di vedere esseri umani (già, ho tralasciato il fatto che per i primi 5 gg il marito si è dato alla fuga per tema di contrarre la varicella, immemore di quella promessa “…in salute e in malattia…” SNORT).
Viene fuori la voglia di vedere la vita, non solo i dvd.

Va bene, ho ancora oggi e domani da scontare, e poi LI BE RA!!!!!!!
Durante gli arresti mi sono letta “Torino è casa mia” di Culicchia e “Nordest” di Carlotto.

Beh. Culicchia si sforza di essere pesante e antipatico, sotto la crosta non gli riesce, e il libro è il suo migliore da un bel po’ di tempo in qua.
Carlotto migliora di romanzo in romanzo, questo è un giallaccio avvincente, da farti andare a cercare l’assassino a un certo punto perché non ne puoi più.

Ho ripreso in mano anche IT (per una noia grande ci vuole un libro grande) e aperto a caso ho letto della nascita del gruppetto, Eddie l’asmatico, Ben “Covone” Hascom e Billy Tartaglia, giù ai Barren di Derry. Quando Ben scappa da Henry Bowers che lo vuole menare, e nasce l’idea di costruire una diga.

Ecco, vorrei avere solo un centesimo della capacità di raccontare di King. Solo un millesimo.

0 Comments:

Post a Comment

<< Home