Monday, October 25, 2004

Spiraglio

Gli occhi come due fessure calde e doloranti in mezzo a una pallina di carne gonfia, dopo un sabato notte passato a piangere di orrore, guardando in faccia i fantasmi, da MOLTO vicino, per la prima volta.

In questo stato, ieri sera da Luki&Ciccio ho capito che sono una disabile sentimentale. E che rimprovero agli altri di non rendersene conto.
Sono io invece che non me ne rendo conto.
Allora lo dichiaro: sono una disabile sentimentale, le barriere architettoniche sentimentali mi gettano nello sconforto e nella rabbia, un gradino mi abbatte, una scala mi blocca, una corrente d'aria può uccidermi.
E ho BISOGNO del vostro aiuto.
(Non c'è niente di male, nell'avere bisogno di aiuto, palletta di ciccia che non sei altro.)

Da sola non vado molto lontano, non ho controllo dei mezzi che ho.
Non so ancora guidare la carrozzina. Per forza: rifiuto di vedere che ci sto seduta sopra.
Cado dalle scale. Per forza: rifiuto di ammettere che non riesco a farle, senza un aiuto.
E ho così tanta rabbia dentro che rifiuto di riconoscere le disabilità degli altri: solo io sto male, solo io ho bisogno di aiuto, solo io ho avuto l'incidente.
Voi, resto del mondo, voi siete i fortunati benedetti dalla vita.

Ieri sera da Luki&Ciccio...come mi sono vergognata della mia piccinità.
Ma in una stanza senza barriere architettoniche, ci si può muovere tranquillamente WITH A LITTLE HELP FROM YOUR FRIENDS. Si tira il fiato.
Si riconoscono i propri limiti, e non si va a scalare l'Everest senza allenarsi.

Agnez, non si va a scalare l'Everest con le scarpe da tennis.
Piccola cieca di casa, apri gli occhi. C'è luce, là fuori.....







0 Comments:

Post a Comment

<< Home