Monday, December 19, 2005

King Kong



Troppo, non siamo più abituati.
Troppo grosso, troppo lungo, troppo denso, troppo pieno.
Imperfetto, può darsi: facile trovarne di migliori per attori, sceneggiatura, regia e anche effetti speciali.

E’ un giocattolone, forse un po’inutile (forse: nella metafora di questa forza brutale scatenata per ingordigia dall’uomo occidentale ci si può vedere molto di contemporaneo…).

Ma non me ne importa nulla.
Come Titanic, questo è uno di quei film in cui nel buio della sala tu senti gli scricchiolii della giungla dell’isola del teschio, e “sei” nella giungla.

Bellissima la scena in cui Ann e Kong ballano sul ghiaccio a Central Park.
Bellissima la visione della città con Kong vincitore per un solo attimo sulla cima dell’Empire (anche questa, una bella metafora).

Ora riposa, scimmione.

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