Monday, March 07, 2005

IL MALE: esercizi di pittura crudele

La MIA* città ha le palle.

La mia città gioca con i luoghi comuni e ospita con leggerezza nella ridente palazzina di Stupinigi -un capolavoro, ieri ancora più bella agghindata di un tramonto violetto- il cuore nero di una mostra provocatoria come questa, sul concettodi MALE nella pittura, da Beato Angelico al TG5.

In mezzo c'è Caravaggio (aggiungo un pezzo alla mia lista con il "Martirio di Santa Lucia", quello di Siracusa, BELLO DA TOGLIERE IL FIATO, soprattutto visto così da vicino).

C'è Tanzio da Varallo, un David con i riccioli rossi e lo sguardo di sfida.
Artemisia Gentileschi e la perfezione della carne.
Antonello da Messina fuori dal tempo.
Una prima parte "accademica" dedicata alla pittura dal '400 all'800 che prende gli occhi e la pancia.

La seconda parte "contemporanea" è altrettanto bella, forse anche di più, perchè al male identificato classicamente nel peccato e nel disordine si aggiunge la nostra confusione sul concetto di male, che è nel corpo (Mapplethorpe) e nella sua corruzione, nelle relazioni, nella famiglia, nella politica ("Motefuckers never die"-un'installazione luminosa con i nomi dei peggiori del novecento, da hitler a maradona...), nella guerra, nel sesso.

Insomma, Vittorio Sgarbi che occhieggia dall'elenco dei motherfuckers ha fatto un ottimo lavoro.
Vale un viaggio a Torino.


*PS- Torino non è la MIA città. Ma in certi momenti la amo così tanto che lo diventa...

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