La bandiera è capovolta
Nella valle di Elah, di Paul Haggis (2007)
(ocio che c'è un po' di spoiler)
Non era il film adatto al periodo, visto che è un film anche sulla paternità/maternità sconfitte. Ne sono uscita con magone forte.
Ma è un bel film, anche solo perchè da Haggis (quello di Crash e Million Dollar Baby) aspettavo e temevo più retorica, qui invece c'è un gioco perverso con lo spettatore proprio nel ribaltare la retorica, e nel ribaltarla verso il lato peggiore: tu stai lì e aspetti che si capisca che il soldato ucciso era un buono, un eroe, una vittima. O al limite che è stato intrappolato, preso in qualcosa più grande di lui, magari per colpa dei messicani, o della droga.
Aspetti insieme a suo padre e sua madre.
Invece no, non era un eroe, non era un buono, non è una vittima.
La bandiera sventola al contrario, strappata.
E il film bisogna guardarlo tutto, fino oltre i titoli di coda, perchè lì il fottuto regista ti toglie ogni dubbio che potevi avere.
(ocio che c'è un po' di spoiler)
Non era il film adatto al periodo, visto che è un film anche sulla paternità/maternità sconfitte. Ne sono uscita con magone forte.
Ma è un bel film, anche solo perchè da Haggis (quello di Crash e Million Dollar Baby) aspettavo e temevo più retorica, qui invece c'è un gioco perverso con lo spettatore proprio nel ribaltare la retorica, e nel ribaltarla verso il lato peggiore: tu stai lì e aspetti che si capisca che il soldato ucciso era un buono, un eroe, una vittima. O al limite che è stato intrappolato, preso in qualcosa più grande di lui, magari per colpa dei messicani, o della droga.
Aspetti insieme a suo padre e sua madre.
Invece no, non era un eroe, non era un buono, non è una vittima.
La bandiera sventola al contrario, strappata.
E il film bisogna guardarlo tutto, fino oltre i titoli di coda, perchè lì il fottuto regista ti toglie ogni dubbio che potevi avere.
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