Tuesday, October 23, 2007

Due autunni

Ieri abbiamo iniziato la giornata al pronto soccorso: Lu alle sei del mattino in preda a mal di pancia da esorcista in mezzo ai vecchietti in attesa delle lastre. Alla fine diagnosi di congestione (scongiurata appendicite e calcoli, è andata bene, via, ma se glielo dici ti salta agli occhi!).

In testa il pensiero di Makena e i suoi, soli.

Fuori ci sono i colori dell'autunno che arriva: bellissime albe di cieli blu e foglie colorate.
Sì, penso al mio autunno di riposo, yoga, costruzione del nido (anche se il nido in questo preciso momento è ancora un cantiere, niente accesso a cucina, bagno, frigorifero e tv in questa casa, e stasera credo neanche al letto...).
Premessa di un inverno che sarà un nuovo inizio.

Penso all'autunno di chi se ne va e al vuoto per chi rimane.
Poi si va avanti, certo, io me ne dimenticherò in fretta, ma là quel posto vuoto ci sarà sempre.
Penso a quanto tempo ci abbiamo messo a spostare lo zaino dello zio Bruno dal garage dove qualcuno lo aveva riportato quel giorno: forse sei mesi.

Nessuno dovrebbe passarci.
Eppure so che qualcuno ci passa, tutti i giorni.

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